Ma cosa succederebbe nel momento in cui andassimo ad applicare l’allenamento unilaterale contro resistenza a soggetti con particolari deficit ad un arto o ad un lato del corpo? Scopriamolo insieme!
Nei soggetti con deficit ad un arto come l’immobilizzazione post-infortunio oppure con particolari condizioni cliniche ortopediche e neurali si è visto che l’allenamento unilaterale aumenta l’espressione di forza dell’arto controlaterale.
Ciò avviene per mezzo del fenomeno conosciuto già nel 1984 come CROSS-EDUCATION (Educazione Crociata).
Quest’ultimo, infatti, rappresenta l’aumento della capacità di generare forza di un arto non allenato, attraverso contrazioni volontarie durante l’allenamento contro resistenza dell’arto controlaterale.
Studi scientifici hanno dimostrato che il fenomeno avviene sia negli arti superiori che inferiori, sia nei muscoli grandi che in quelli piccoli, non dipende dal genere o dall’età del soggetto e segue il principio della specificità del gruppo muscolare e del movimento, (incrementando la forza controlaterale dello stesso muscolo e dello stesso movimento impiegato nell’esercizio).
I metodi per stimolare il fenomeno del crosseducation sono vari e includono allenamenti contro resistenza, stimolazioni elettriche e mental training.
A livello muscolare nell’arto non allenato non si registrano cambiamenti della sezione trasversa e dell’attività enzimatica del muscolo e non si presenta alcun cambiamento del tipo di fibre a causa della mancanza di stimoli allenanti sull’arto quiescente.
Nonostante ció, si presenta una sua riduzione dell’atrofia muscolare e una riduzione della perdita di forza.
Dato che gli effetti positivi non sono dovuti a modifiche nel muscolo pare evidente che i miglioramenti derivino da adattamenti neurali.
Sebbene i meccanismi non siano del tutto chiari, le ipotesi più plausibili sono due e consistono:
1) Una modificazione nel pathway motorio controlaterale, dove la programmazione del movimento dell’arto allenato diventa accessibile ai circuiti che controllano il lato non allenato.
2)Il Cross-Education avviene per apprendimento motorio dove si verifica un trasferimento di apprendimento (in termini di forza e di movimento) parziale e asimmetrico.
In entrambi i casi ciò che permette il realizzarsi del fenomeno sembra essere una comunicazione intra-emisferica.
Il Cross-Education permette in media un trasferimento parziale del 35% di forza dell’arto allenato a quello non allenato.
I neuroni specchio, ovvero quei neuroni che si attivano sia durante la percezione sia durante l’esecuzione di un’azione finalizzata ad uno scopo, giocano un ruolo importante nel rafforzare tale fenomeno.
Si è visto infatti che attraverso l’allenamento a specchio (MIRROR TRAINING), ovvero l’allenamento dell’arto sano che riflette la sua forma speculare allo specchio, facendo credere al cervello attraverso la vista di allenare l’arto fermo, il fenomeno del cross education è potenziato.
L’illusione dell’arto quiescente in movimento infatti favorisce l’attivazione dei neuroni specchio determinando una aumentata attività dell’emisfero cerebrale ipsilaterale ed una migliore funzione dell’arto leso rispetto ad una condizione di completa inattività.
Concludendo possiamo affermare che allenare l’arto sano in soggetti con l’arto controlaterale non utilizzabile come per esempio dopo una frattura o dopo la ricostruzione del LCA apporti benefici in termini di forza all’arto immobilizzato.
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