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Per ottenere gli adattamenti che portano ad un miglioramento della performance è indispensabile un corretto equilibrio tra gli stress indotti dagli stimoli allenanti ed il tempo per recuperare da quest’ultimi.

Ma cosa succederebbe nel momento in cui ciò non avvenisse e la bilancia pendesse da uno dei due lati?

Nel caso in cui gli stimoli allenanti come l’intensità e la frequenza d’allenamento superano le capacità dell’atleta di rigenerarsi e quindi di recuperare dall’allenamento, verrebbe a verificarsi una condizione di sovraffaticamento la quale se non fermata in tempo potrebbe sfociare nel sovrallenamento.
Il sovrallenamento è una particolare condizione bio-psico-fisica che si manifesta lungo un continuum temporale che passa prima attraverso l’instaurarsi di una fatica acuta, ovvero quella che generalmente riscontriamo durante e post-allenamento che si risolve entro pochi giorni, proseguendo poi con un Functional Overreaching (FOR), che porta ad un decremento temporaneo delle prestazioni ma che entro pochi giorni-massimo una settimana si risolve con un adattamento di supercompensazione ed un miglioramento della performance.
Un continuo disequilibrio tra stress training e recovery porta ad una situazione di Non Functional Overreaching (NFOR) dove il nostro atleta si troverà difronte ad uno stallo o ad una riduzione della performance che rimane alterata insieme a modificazioni della sfera psicologica e cardiovascolare. Con un recupero ottimale si risolve entro qualche mese. Se ciò non avvenisse si andrebbe incontro all’ Overtraining Syndrome (OTS), la quale si manifesta con un decremento importante della performance, deficit neuro-bio-psicologici e nei casi più gravi, anche immunitari. La sindrome da sovrallenamento necessita di alcuni mesi per ripristinarsi e talvolta anche anni.



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Identificare la sindrome da sovrallenamento è un compito difficile.
Pur non essendoci degli indicatori precisi che ci permettano di individuare le varie fasi possiamo fare affidamento su diversi sintomi che fungono da campanello di allarme.
I vari sintomi possono manifestarsi:
-a livello della psiche con alterazioni dell’umore, dello stato mentale, un’aumentata percezione dello sforzo e perdita di appetito e del sonno;
-a livello muscolo-scheletrico con un aumentato senso di fatica e perdita di forza muscolare;
-a livello cardiocircolatorio con un’alterazione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa;
-a livello endocrino con diminuzioni delle concentrazioni di testosterone ed aumenti del cortisolo;
-a livello immunitario, nei casi più gravi si manifestano alterazioni che potrebbero portare ad infezioni e malattie.

La presenza di sintomi non deve guidarci ad una diagnosi poiché non basta la sola presenza di questi ultimi per determinare l'OTS.
Questi ultimi, infatti, rappresentano solamente dei segnali che ci avvertono riguardo lo status dell’atleta e l’efficacia del programma di allenamento.



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Nonostante la Sindrome da Overtraining è una situazione che si verifica raramente, nel momento in cui si presenta è bene adottare alcune misure per ristabilire la condizione pre-sovrallenamento.
In tal caso una riduzione della frequenza o del volume di allenamento o nei casi più gravi una cessazione dello stesso è sicuramente una buona strategia da adottare.
Dormire almeno otto ore circa e alimentarsi attraverso corrette guide nutrizionali possono contribuire al recupero della condizione. Un’attenzione maggiore va riposta nella prevenzione monitorando diversi elementi.
Monitorare la performance e il programma d’allenamento dubitando sull’intensità e sul volume allenante confrontandosi con l’atleta.
Monitorare la struttura degli allenamenti in quanto la monotonia rappresenta un potenziale fattore di rischio.
Monitorare il recupero e le situazioni stressanti come ad esempio viaggi e gare.
Monitorare il peso e la sua alimentazione.

Pertanto risulta fondamentale l’approccio multidisciplinare dove attraverso il team-work di diverse figure professionali come il chinesiologo, il nutrizionista e lo psicologo sportivo si possa far fronte alla Sindrome da Overtraining (OTS).



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