Una chiara comprensione ed un’attenta valutazione di questi ultimi può favorire una riduzione dell’incidenza degli infortuni ed una maggior quantità di giocatori disponibili per la competizione.
Scopriamo insieme come!
La dominanza del quadricipite si verifica nel momento in cui è presente un disequilibrio di forze tra i muscoli ischiocrurali e il quadricipite che determina un assorbimento di forze non equilibrato.
Tale sviluppo asimmetrico di forza si verifica a causa della ripetizione continua di pattern di movimento che tendono a rinforzare i quadricipiti rispetto ai loro antagonisti.
Uno dei ruoli degli ischiocrurali è quello di limitare la traslazione anteriore della tibia, spostamento favorito dall’azione del quadricipite e contrastato dallo stiramento del LCA.
Una debolezza dei muscoli ischiocrurali associata ad una dominanza del quadricipite determina un incremento dello stress a livello del LCA aumentando il rischio infortuni ai suoi danni.
Individuare la differenza di forza tra flessori ed estensori del ginocchio, effettuare un rafforzamento della catena cinetica posteriore, soffermandosi sulle contrazioni eccentriche degli ischiocrurali nel rispetto dell’anatomia funzionale,
riequilibrerà i livelli di forza tra i due gruppi muscolari, diminuirà lo stress sul LCA e ridurrà il rischio infortuni.
La dominanza di un arto rispetto all’altro si verifica nel momento in cui i parametri di forza, coordinazione e controllo motorio prevalgono su di un arto rispetto a quello controlaterale.
Attraverso la valutazione del single leg hop test una differenza tra gli arti maggiore del 15% in termini di forza di reazione al suolo e indice di simmetria degli arti evidenzia la presenza del deficit.
Il 74% dei calciatori si infortuna al LCA della gamba dominante il che dimostra che quest’ultima subisce un incremento dell’assorbimento dei carichi.
D’altra parte l’arto non dominante non è pronto ad assorbire carichi elevati in maniera adeguata.
In queste condizioni sono preferibili esercizi a gamba singola, unilaterali che determinano un maggior controllo neuromuscolare e favoriscono la correzione di tale deficit.
Esercizi come lo split squat, split squat con piede posteriore elevato, saltelli a una gamba e salti con atterraggio su di una gamba rappresentano una strategia efficace per la risoluzione del gap tra i due arti.
Il valgo dinamico è una condizione in cui si verifica un’associazione di intrarotazione ed adduzione dell’anca con rotazione esterna della tibia ed uno spostamento mediale dell’articolazione del ginocchio che incrementa lo stress ai danni dei tessuti passivi dell’articolazione stessa.
Uno studio su giovani atleti maschi e femmine ha evidenziato l’instaurarsi del valgo dinamico durante l’atterraggio, dimostrando il problema in entrambi i sessi anche se le femmine sembrano essere maggiormente predisposte al valgismo per mezzo della conformazione morfologica tra bacino e arti inferiori.
Spesso la causa è dovuta ad una debolezza o ad una mancata attivazione dei muscoli stabilizzatori del sottosistema laterale degli arti inferiori che controllano il posizionamento del ginocchio (in particolare il gluteo medio).
Esercizi monopodalici che vadano a stimolare il rinforzo funzionale del sottosistema laterale, anche con l’ausilio di tecniche di allenamento neuromuscolare reattivo rappresentano la miglior strategia per la risoluzione del deficit e la riduzione dell’incidenza degli infortuni.
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